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Misterbianco e Motta S. Anastasia: due popolazioni “in marcia contro la discarica”

Ven, Mag 10, 2013

Informazione

Per dire ancora “No” alla mega discarica incuneata tra i due centri abitati, nella valle dei “Sieli”, una delle arre naturalistiche più belle della provincia di Catania; per porre, con forza, alle istituzioni il rispetto per l’ambiente, la salute e i diritti dei cittadini.

Sabato 11 maggio 2013, i cittadini scendono nuovamente in piazza e si mettono in marcia per fermare il mega ampliamento della discarica incastrata tra Motta S. Anastasia e Misterbianco. Due distinti cortei partiranno alle 9.00: uno da piazza Dante a Misterbianco, l’altro da piazza Mercato a Motta Sant’Anastasia e si congiungeranno all’altezza del bivio sulla S.S. 121 Catania-Paternò in prossimità della strada di accesso alla discarica di Contrada Tiritì.

Promotori sono i comitati ‘No Discarica’ di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia, ma anche i rappresentanti delle principali associazioni socio-assistenziali, culturali, del volontariato, dell’attivismo cattolico, delle forze sindacali, delle associazioni del Carnevale, dei medici di famiglia, delle scuole di Misterbianco, delle istituzioni cittadine.

Il Comune di Misterbianco ha ospitato le riunioni di preparazione della manifestazione nelle quali sono stati coinvolti i gruppi consiliari di tutte le forze politiche e guiderà il corteo con in testa il sindaco Nino Di Guardo in fascia tricolore e il presidente del Consiglio Comunale Antonino Marchese.

La manifestazione popolare si inserisce in una grande iniziativa complessiva dei comitati e delle comunità: incontri, dibattiti, raccolte di firme, tre ricorsi al TAR contro il Piano regionale dei rifiuti che prevede l’ampliamento della discarica, due esposti alla Commissione Europea, coinvolgimento dei politici locali e dei parlamentari siciliani, iniziative via web.

 La manifestazione si colloca in un momento decisivo della vertenza!

  • ·Se è vero che le popolazioni si battono da anni, nuovi gravi episodi oggi accrescono i vecchi allarmi, finora determinati soprattutto dai fetori insopportabili e dalle distanze ravvicinate: il 6 aprile è stato effettuato il sequestro da parte della Guardia di Finanza dell’impianto di tubazione della discarica per gli accertati sversamenti di percolato nei torrenti “Rosa” e “Cuba” e nel sottosuolo della valle “Sieli”.
  • ·Nelle scorse settimane la società Oikos ha deciso di chiudere per limiti di capienza la “vecchia“ discarica per attivare da subito l’”ampliamento” attiguo. Quello che viene definito “ampliamento” è in realtà un insediamento di 2,5 milioni di metri cubi, praticamente una discarica triplicata rispetto ai vecchi impianti che, valutata, come impone la legge, nella sua unitarietà, è incuneata tra due grossi centri abitati, con distanze minime da Misterbianco anche inferiori ai 500 metri dalle abitazioni. Il tutto mentre le direttive europee e le leggi nazionali impongono la riduzione dei rifiuti in discarica, con l’incremento della raccolta differenziata.
  • ·Se l’”ampliamento” venisse attivato, considerato legittimo e inserito nel Piano Regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia il mostro ecologico segnerebbe il futuro di due comunità.
  • ·La manifestazione chiama alla responsabilità il governo Crocetta e i parlamentari regionali, chiamati a discutere entro il mese di maggio la mozione, presentata  e sostenuta da diversi parlamentari (primo firmatario Anthony Barbagallo del PD), che chiede l’annullamento dell’ampliamento della discarica autorizzato dalla regione il 19 marzo 2009 e la mozione presentata da Angela Foti del M5S sul Piano di gestione dei rifiuti e sulla riduzione dei rifiuti indifferenziati in Sicilia.
  • ·Le popolazioni chiedono da tempo la delocalizzazione della discarica, come previsto dalla legge regionale n. 9 del 2010, che impone la distanza minima di 5 chilometri dai centri abitati. Oggi, rispetto all’esaurimento e alla chiusura della discarica di Tiritì, decisa dalla Oikos, si registra la disponibilità della Sicula Trasporti a ricevere a Coda Volpe i rifiuti dei comuni in emergenza. Si chiede pertanto alle istituzioni sia di affrontare l’emergenza sia di trovare in tempi brevissimi una soluzione definitiva con l’individuazione nel Piano dei rifiuti in Sicilia, di una discarica più contenuta e localizzata in altro sito, adeguatamente distante dai centri abitati
  • · Le richieste della manifestazione:
  • chiusura definitiva e bonifica della discarica di Tiritì;
  • annullamento dell’ampliamento di Valanghe D’Inverno;
  • previsione, nel Piano Regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, di una discarica localizzata in altro sito, distante dai centri abitati, come prevede la normativa regionale, e adeguata per portata alle nuove direttive che muovono verso Rifiuti Zero.

 Il rispetto per l’ambiente, la salute e i diritti dei cittadini devono trovare condivisione da parte dei media e delle istituzioni, per la loro concreta attuazione.

La Redazione

 

Redazione l’Alba

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