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Le “Incontraminazioni musicali” di Antonella Cernuto e Domenico Testaì

Mer, Feb 12, 2020

Spettacolo

UN CONNUBIO VERSATILE NEL 7° APPUNTAMENTO DELLA SCAM

La Società catanese amici della musica mette insieme flauto e arpa  per un concerto dalle atmosfere rarefatte e sanguigne dove la musica classica si unisce a sonorità tanghere

Antonella Cernuto (arpista)

Esplorare tutte le combinazioni musicali possibili. Da questa esigenza nasce il duo formato dall’arpista Antonella Cernuto e dal flautista Domenico Testaì, protagonisti del settimo appuntamento della Società catanese amici della musica fissato per domenica 16 febbraio, alle ore 18.00, nell’elegante sala meeting del Katane Palace Hotel. Due strumenti che di rado si esibiscono insieme in un repertorio tanto variegato che spazia dalla musica settecentesca a quella contemporanea, tra sonorità europee e argentine.

Domenico Testaì (flautista)

Spiega Testaì: «La formazione flauto-arpa è un connubio versatile che si presta a qualsiasi forma musicale e tipo di repertorio, dalla musica originale alle trascrizioni, dal classico al moderno, dalla lirica al pop lasciando sempre quel tocco di eleganza e fascino». I due strumenti, che hanno nell’aulos e nella cetra illustri antenati, in epoca romantica diventano centrali in composizioni come l’Andante e il Tema con Variazioni per arpa e violino di Gioachino Rossini, qui eseguito nella versione già nota al tempo per flauto. Sempre su un tema rossiniano, l’aria “Non più mesta” dalla Cenerentola, è l’arpa a sostituirsi al pianoforte nelle eleganti variazioni introdotte da Fryderyk Chopin. Fra incontri e contaminazioni non può di certo mancare l’influenza celtica che emerge fortemente dalla riscrittura del compositore francese Louis Fleury nel brano Green Sleeves. Dall’Irlanda alla Sicilia, è al catanese Andrea Amici che si deve l’elaborazione e armonizzazione del pezzo Red is the rose, di un autore anonimo irlandese. Composta per arpa e violoncello, l’Elegia di Luigi Maurizio Tedeschi, è un ulteriore esempio di ricca scrittura per lo strumento a corde pizzicate anche se in questa ricercata versione a tessere la trama malinconica è il flauto, che addolcisce l’impronta lancinante del violoncello. Dall’Orfeo ed Euridice è tratta invece la celebre “Danza degli spiriti beati”, nella quale si ricrea in musica la serenità e la gioia dei Campi Elisi di mitologica narrazione, per uno dei maggiori capolavori lirici del Settecento. Berlioz ebbe più volte a dire che il flauto, più di ogni altro strumento, possedeva «un’espressione sua particolare e un’attitudine a rendere certi sentimenti» e mai come nei Deux preludes romantiques di Tournier questa definizione acquista valore, supportata come sempre dalla bellezza dell’arpa. L’ultima parte scava nei sanguigni ritmi argentini di Piazzolla e in una originale versione della danza popolare ungherese, la Csárdás, dell’italiano Monti. «Anche se composta originariamente per flauto e chitarra – sottolinea Cernuto – nella trascrizione per flauto e arpa dell’Histoire du tango, Piazzola conferisce un tocco di profondità sonora senza per questo togliere grinta e passione alla costruzione originale». Come sempre la Scam è attenta a valorizzare le capacità dei principali artisti siciliani, puntando questa volta su un repertorio insolito e originale.

Costo del biglietto euro 10,00. Ridotto euro 7,00 under 25. Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 3384078709 o l’email: annaritafontana@virgilio.it  

Antonella Cernuto – Diplomata con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio Corelli di Messina, sotto la guida della professoressa Fernanda Saravalli, ha avuto come docenti: Lucia Clementi, Maria Esther Gattoni e Giuseppina Vergine. Frequenta il Biennio di secondo livello al Conservatorio di Messina, sotto la guida della prof.ssa Saravalli. Ha partecipato a masterclass di perfezionamento e a numerosi concorsi che l’hanno vista vincitrice, come in “Porta le tue note sul palco” e al “Concorso Amigdala” del 2012. È stata primo premio assoluto e campionessa sugli assoluti al concorso Internazionale di esecuzione musicale “Italian Festival”, conferitole dal Maestro Marcello Abbado (presidente di giuria) e dalla prof.ssa Marlaena Kessick (direttrice artistica). Per di più Abbado la invita a eseguire il suo concerto per arpa e orchestra d’archi a villa Reale, a Milano e agli eventi Splendid di Lugano. Prima arpa nell’orchestra del Conservatorio di Messina, nell’Orchestra a plettro “Città di Taormina”, collabora con il coro Diocesano Laetare e il Gran Coro Lirico Siciliano. Si esibisce in Italia e all’estero con formazioni da camera di cui fa attivamente parte.

Domenico Testaì – Dopo il diploma all’Istituto di alta formazione musicale “V.Bellini” di Catania, frequenta il biennio specialistico in indirizzo interpretavo-compositivo e successivamente il biennio abilitante. Si forma con vari flautisti di fama internazionale come:Vella, Formisano, Taballione, Caroli e Careddu, frequentando masterclass e corsi annuali presso Conservatori e Accademie. Frequenta altresì corsi di direzione, arrangiamento, propedeutica e musica da camera con vari artisti tra i quali Bolgiagli, Cericola, Fermanelli, Puddu, Manuli, Adorno e Filippini. In qualità di orchestrale ha collaborato con vari direttori tra i quali Bermann, Fratta, Meena, Marcianò, Crescenzi e Cedrone. Ha suonato come primo flauto in “Tosca”, “La traviata”, “Il barbiere di Siviglia”, “Cavalleria Rusticana”, “Turandot”, “Le nozze di Figaro”, “L’elisir d’amore”, “Norma” e “Carmen”. Ha collaborato con artisti di fama mondiale come Argheric, Renzetti, Rivera, Petralia, Giordano, Vaglica e con artisti pop come il Volo e John Legend. Ha all’attivo diverse incisioni discografiche producendo con il duo Opus Ludere, “El Tango”, dedicato ad autori contemporanei come A. Amici, J. Schittino, R. Dimarino, Santucci. Il disco ha ottenuto notevole successo fra i critici, RadioClassica che gli ha dedicato una puntata su “Acquerello Show” e alla BBC. Docente di musica all’Istituto “Vittorino Da Feltre” di Catania, insegna all’Accademia Pianistica Siciliana di Giardini Naxos e alla Lennon School di Belpasso.

Red

Redazione l’Alba

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