Sono più di un bombarolo: sono un burattino senza fili
Mi chiamo Pinocchio, vostro onore, non riconosco la vostra autorità
Sono un burattino senza fili e detesto l’autoritarismo moraleggiante di mastro Geppetto, piccolo artigiano perbenista che vota UDC e che sconosce Baudelaire e Chopin. Non voglio essere come lui e forse non voglio essere neanche un lavoratore. Ho incontrato la Fata Turchina, 50enne biondona ultra sorridente similissima a Mara Venier, dirigentissima dell’Opus Dei e omofoba, e ho cambiato marciapiede. Ogni tanto andavo al liceo (dico ogni tanto perché me la caliavo spesso e andavo al caffè vip a inneggiare al palo saltato e alla mattinata libera) e fumavo spinelli a ricreazione col fare sicuro di un ex organizzatore di Woodstock che ne ha viste (e scopate) di tutti i colori. I professori ce l’ avevano tutti con me, non mi capivano. Le materie erano tutte noiosissime e antiquate, non mi servivano. I compagni tutti sfigati, non li reggevo. Poi ho incontrato Lucignolo che aveva i capelli sbarazzini, l’opportunismo di un banchiere navigato e il fare finto trasandato. Era più a sinistra di Togliatti e più coraggioso di Che Guevara e più figo di River Phoenix quando era figo, e vivo. Suo padre era magistrato e amico della preside, lui aveva la moto e non era mai stato bocciato. Ovviamente mi ha introdotto nelle barricate No Ponte, poi tra i No Gelmini, a seguire tra gli Indignados e infine tra i No Tav, anche se sono meridionale e non so neanche dove si trovi la Val di Susa. Il professore di italiano mi ha spedito dallo psicologo della scuola, dottor Grillo, perché avevo bruciato con l’accendino i capelli alla secchiona della classe ed ero a rischio bocciatura. Uscito dall’ incontro con quel superchiaccherone di Grillo, ho tagliato le gomme della piccola utilitaria dello psicologo e la terapia è finita lì e la mia rivolta contro questo mondo di mediocri e servi divenne inarrestabile. Ormai non riesco più a contare le vetrine che abbiamo rotto e le molotov che abbiamo lanciato. Ovviamente Lucignolo mi ha insegnato a prepararle e dice spesso che ho talento nel farle e lanciarle, e che sarò il meritato incubo per sbirri, fascisti, democristiani e governo e banche e professori e genitori e tutti gli altri nostri nemici giurati. Purtroppo sono stato arrestato l’altro ieri perché ho preso a sprangate un poliziotto caduto a terra durante gli scontri davanti il cantiere e dicono che l’abbia reso paralitico. Ho anche sentito dire che i suoi figli all’ospedale piangevano tantissimo e che il ministro dopo avergli fatto visita l’ha chiamato eroe. Ma come cazzo può essere eroico uno che di nome fa Mangiafuoco e che è uno stipendiato di merda e che protegge quei fascisti del governo? Mentre gli sbirri mi arrestavano e trascinavano via, Lucignolo ha buttato il bastone ed è corso via con l’espressione terrorizzata, vigliacco! Domani inizia il processo per direttissima e quel democristiano di mio padre non ci sarà perché ha avuto un infarto. Colpa della tua debolezza e dei truciolati che ormai ti ritrovi perfino nelle vene, papà! L’ avvocato, mister Gatto, mi ha assicurato che combatteremo contro il Sistema, smuoveremo le coscienze, faremo casino in tv e otterremo la prescrizione.
Stasera, su un noto talk show, andrà in onda l’intervista all’onorevole Volpe che farà capire a tutti che Mangiafuoco è un servo del potere, che il Ponte, la Tav e il Governo fanno schifo e che io sono solo una vittima. Mi chiamo Pinocchio, vostro onore, non riconosco la vostra autorità e sono solo una vittima del Sistema. E chissà perché il mio naso adesso arriva oltre lo Stretto…
Giulio Seminara
Dom, Mar 4, 2012
Cultura&Società