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“Tosca” a Taormina il 30 luglio. INTERVISTA ad Alessandro Cecchi Paone

Dom, Lug 28, 2019

Spettacolo, Teatro

DOPO IL TRIONFO SIRACUSANO, IL REGISTA SI ASPETTA UN’ALTRA PALMA

CECCHI PAONE: «Il teatro oggi deve essere un grande fatto culturale che influenzi positivamente la società; un fatto di crescita per il popolo. D’altronde tratta temi popolari: l’amore, la gelosia, l’invidia, le passioni, la morte, il dolore, il potere, lo scontro, la pace…»

Svetla Vassilova (foto di Claudio Mantegna)

Dopo il trionfale debutto di Siracusa, il 30 luglio, Tosca di Puccini nella regia di Alessandro Cecchi Paone, produzione del Coro Lirico Siciliano, verrà riproposta al Teatro Antico di Taormina.

Il Coro Lirico Siciliano è anche l’anima forte della Compagnia che porta in scena, nelle classiche architetture in rovina della città taurina, la struggente e passionale storia d’amore fra la cantante Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi. Ad interpretare i due sfortunati amanti saranno due splendide voci: quella del soprano bulgaro Svetla Vassileva e quella del tenore augustano Marcello Giordani. Ma ci saranno altre voci di richiamo come quella del baritono livornese Alberto Mastromarino nel ruolo del barone Scarpia. La bacchetta del maestro Gianluca Marcianò dirigerà  il Coro Lirico Siciliano (fiore all’occhiello del presidente Alberto Maria Munafò e del maestro Francesco Costa), i solisti,  l’Orchestra e il Coro di voci bianche di Taormina diretto da Ivan Lo Giudice.

Alessandro Cecchi Paone (da internet)

Ho raggiunto telefonicamente il regista mentre scendeva da un aereo per salire su un altro e abbiamo fatto una piacevole chiacchierata:

Non ho visto la tua Tosca, ma ho letto (anche il mio giornale se n’è occupato) del tuo obbiettivo di restituire l’arte e la bellezza dell’opera lirica al popolo. Una rivoluzione a tutto tondo se si pensa che il Melodramma si era affermato nei Palazzi signorili e che solo dopo qualche decennio è diventato anche patrimonio del popolo; di chi però poteva permettersi un biglietto.

A proposito del costo del biglietto, non pensi che il tuo intento possa essere vanificato?

Dei biglietti non mi occupo; se ne occupa il Coro Lirico Siciliano che gestisce la Compagnia. Il pieno totale a Tindari lo scorso anno con La traviata, a Siracusa, quest’anno, con Tosca, così si prevede il 30 luglio a Taormina, sempre con Tosca, dice di no; dice che l’offerta è stata valutata positivamente. Preciso che cerco di ricondurmi all’Ottocento, quando il popolo affollava i teatri e qui mangiava, beveva, si divertiva, trattava financo affari. Lo spettacolo non era quindi dei nobili soltanto; era soprattutto del popolo perché non era ad alto costo, soprattutto in Italia.

Il teatro oggi deve essere un grande fatto culturale che influenzi in positivo la società; un fatto di armonica crescita per il popolo. D’altronde tratta temi popolari: l’amore, la gelosia, l’invidia, le passioni, la morte, il dolore, il potere, lo scontro, la pace.

Hai esaltato nell’uccisione di Scarpia le atmosfere caravaggesche; e questo lo trovo indicato. Troverei invece trasgressivo (nel senso di forzatura di scena) il particolare (in immagine) dell’uccisione di Oloferne. Non sarebbe bastata la sostituzione del pugnale con la scimitarra?

Ho voluto inserire il capolavoro di Caravaggio nell’opera per dare una valenza emotiva e l’effetto c’è stato. Quando Scarpia è stato decollato il pubblico ha entusiasticamente applaudito, E’ stato un grande momento emotivo. Una sorta di provocazione voluta per suscitare emozioni forti nella gente.

Foto di Giuseppe Scribano

E’ ben rappresentata la restaurazione di Pio VII: l’ostensorio, il Te deum, l’angelo. Avrei visto anche l’esaltazione dei valori d’Oltralpi della rivoluzione francese portati da Napoleone: Libertà, Uguaglianza, Fraternità…

Non c’è un riferimento a quel che opportunamente sostieni. Mi sono limitato in genere ad interpretare fedelmente Giacosa e Illica. Portando in scena quel che dici vi sarebbe stata una pretesa più culturale ed intellettuale che magari non sarebbe stata raccolta. Rifletterò sui tuoi suggerimenti per la prossima edizione.

Alberto Mastromarino e Svetla Vassileva (foto di Sebastiano Triglio)

A Tosca, eroina dell’opera, si contrappone Scarpia, due volte antieroe: una volta verso Tosca (pia e paladina dei buoni sentimenti); un’altra verso gli ideali repubblicani di Napoleone. Che ne dici?

Come t’ho detto già in questo mio primo approccio con l’opera non ho cercato valori risorgimentali particolari da difendere; sai bene che sono sempre stato per l’esaltazione e difesa delle due repubbliche romane. Ho cercato invece di fare emergere il valore della libertà della donna che nello stato pontificio non c’era.

In questa mia prima fase volevo conquistare i cuori. Spero di esservi riuscito.

Ti aspetto il 30 a Taormina

Grazie. Verrò a cercarti. Ti protegga il Lupo!!!

Pino Pesce

Già docente di Materie Letterarie negli Istituti Superiori di II grado, si occupa di iniziative che promuovono l’arte e la cultura e/o che riguardano tematiche di forte valenza sociale. Si è anche occupato della divulgazione attraverso giornali vari del folclore, della tradizione e della storia della Sicilia e in particolare di Motta, di cui (come Assessore alla Cultura pro tempore) ha realizzato il volumetto Motta Sant’Anastasia, Guida alla città (Le Nove Muse Editrice,1999). Dal 1995 al 2000, si è attivamente impegnato nel Rione “Panzera” del paese natale (rinomato in Italia e all’Estero per il gruppo degli Sbandieratori, pluricampioni d’Italia), di cui è stato Presidente dell’Associazione Culturale dall’aprile del 1995 all’aprile del 1998. Nel 1997 (in occasione della “Festa Grande” in onore della Patrona Anastasia) ha scritto Trapasso di Sant’Anastasia, una sacra rappresentazione negli anni riproposta anche in occasione delle “Feste Medievali”, interpretata e diretta anche da nomi nazionali. Dal 2014 si è dedicato al teatro con interessanti e coinvolgenti rielaborazioni teatrali di cui ne ha curato anche la regia che hanno riscosso un rilevante successo, come “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello e “Rosa Balistreri – A memoria di una Voce”. Ha curato la presentazione di autori del mondo dell’Arte e della Letteratura e di video documentari a sfondo culturale e sociale, curandone il testo e la regia, che gli hanno procurato (avendoli proposti per le Scuole Medie Superiori) riconoscimenti anche dal Ministero della Pubblica Istruzione. il professore, collaboratore di quotate riviste culturali: Biologia Culturale, diretta da Gino Raya (uno dei maggiori filosofi e letterati del Novecento, ricordato di recente dal Corriere della sera, dove Pesce veniva annoverato fra i suoi discepoli) ) e Netum, diretta da Biagio Jacono, ha negli ultimi anni, diretto La Svolta, periodico d’informazione e di cultura, e l’Alba, mensile cartaceo d’arte cultura e società, attualmente giornale on line.

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