A A
RSS

Riflessioni su “contiguità” ed “omissioni”

Gio, Ott 25, 2012

Attualità, Cultura&Società

Due parole usate di recente dal Ministro Cancellieri nel caso Reggio Calabria

La mafia … non è un cancro proliferato per caso … Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società (Giovanni Falcone)

Ogni mattina, durante la prima colazione, ho l’abitudine di leggere il giornale. Una recente mattina il titolo di un articolo ha attirato la mia attenzione: Il Viminale scioglie per mafia il Comune di Reggio Calabria.
Il Viminale aveva decretato lo scioglimento del capoluogo calabrese «per la contiguità con alcuni ambienti» e per «alcune azioni o omissioni» che facevano pensare ad una «contiguità».
Lo scioglimento avviene quindi come atto preventivo e non sanzionatorio. “Contiguità” e “omissioni” sono così due presupposti ad un processo di pulizia politico-amministrativa che ha portato alla luce fenomeni fra i più disgustosi, come quello che ha visto la politica inginocchiarsi con umiliazione agli interessi privati, colpevoli di privare la collettività di benefici-diritti, garanzia di libertà dalle catene materiali e morali.
Finisco la mia colazione, siedo nel divano del salotto e mi perdo, con lo sguardo e con la mente, in una profonda riflessione. La stessa riflessione, spesso accanita, che si compie quando ci si sforza di ricordare volti di nomi già sentiti, già incontrati, già conosciuti. Uno sforzo mentale che, molto lentamente, scava nella memoria storica… Ecco chi sono! due sconcertanti frodatori che si aggirano anche a Motta 
Sant’Anastasia, il paese dove vivo e svolgo la mia attività politica. Li ho incontrati tra i corridoi del Municipio, tra i banchi del Consiglio Comunale, tra le strade cittadine. Li ho conosciuti e non mi sono piaciuti affatto; ammaliavano gli uomini e le donne di flebile moralità con la loro attraente forza persuasiva. Chissà, lor Signori!, quale rapporto hanno con la discarica di Tiritì e con MottaSant’Anastasia?

                                                                                                                                                      *
Non posso pensare che a Motta ci siano infiltrazioni ma le due parole usate dal Ministro Cancellieri nel caso Reggio Calabria le ritrovo spesso nel mio cammino politico. La “contiguità” riguarda amicizie pesanti, privilegi presunti, comportamenti ambigui con gli imprenditori dei rifiuti. Politici mottesi amici dei gestori della discarica, questi ultimi amici di espressioni del Comune, comune che vanta 3,5 milioni di euro di crediti, in royalties, nei confronti della discarica. Tutti sanno della vicinanza tra l’imprenditoria vicina alla discarica e la politica locale. Tutti sanno ma nessuno parla e se parli sei una persona indegna, sei uno che non sa fare politica, sei un nemico, sei un giovane che non apprezza la ricchezza derivante dalle royalties. Ricordo ancora il monologo del presidente della discarica durante una pubblica seduta di Consiglio Comunale, presentatosi senza invito ufficiale da parte dei consiglieri, al termine del quale definì il proprio impianto un dono di Dio per tutti i cittadini. Un dono, per meglio dire, riservato a pochi eletti adulatori del Dio denaro.
Ritorno in cucina e bevo un bicchiere d’acqua più scosso di prima. Ecco che, nella mia mente, subentra l’”omissione”; crediti vantati e mai riscossi, contro ogni disposto normativo, crediti vantati e nessuna messa in mora, nessuna lettera di diffida, nessuna ingiunzione di pagamento. Crediti che bloccano lo sviluppo del nostro paese e che rimpinguano la grassa pancia dell’ecomostro Tiritì, crediti che non si osano chiedere perché potrebbero inclinare vecchi rapporti d’amicizia, come se chiedere denari spettanti alla comunità fosse una pratica scortese. Cos’è l’omissione se non la volontà di adeguarsi al naturale habitat dell’omertà? Non denunciare per non intromettersi, non denunciare per non colpire, non denunciare per non essere colpiti e allora si preferisce stare fermi, chiudere gli occhi e non fiatare per poi poter sempre dire che non si era a conoscenza dei fatti. È facile cadere dalle nuvole ma è estremamente complicato fronteggiare il cratere provocato dalla caduta. Quello è una ferita che non andrà via, è un evidente sfregio al territorio e alla comunità nella quale si vive.
Non so se e come un giorno si parlerà di Motta. So soltanto che non potrà esistere sviluppo, benessere e speranza fin quando “contiguità” e “omissione” avranno la residenza nel nostro paese. Dobbiamo liberarci da queste due ingombranti parole e ripristinare una dignità politica dimenticata tra una risata e un fischio in consiglio comunale, emblemi della subcultura del potere. Il potere non solo come insieme di fattori materiali ma come prodotto delle becere culture dominanti in paese.
Smetto di pensare e cerco sul web una frase di Giovanni Falcone venutami in mente, con la voglia di rileggere quelle attualissime parole: «La mafia … non è un cancro proliferato per caso … Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione».

Danilo Festa

Articolo già pubblicato sul cartaceo de “l’Alba” ottobre 2012

 

Danilo Festa

E’ laureato in Scienze Politiche. E’ consigliere comunale. Fa parte del coordinamento del comitato “No Discarica” di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Collabora con il periodico “l’Alba”.

Facebook 

Tags: , , , , , , ,

4 Resposte a “Riflessioni su “contiguità” ed “omissioni””

  1. angelo umana ha detto:

    “potrebbero inclinare vecchi rapporti d’amicizia …” complimenti ancora per la sua coscienza civile. Mi sono sempre chiesto fino a che punto a questi signori (ricordo il personaggio di Servillo in Gomorra), per voracità di denaro, possa non interessare l’inquinamento del posto dove vivono. Forse questo inquinamento non arriverebbe mai nelle loro case dai rubinetti d’oro, berrebbero solo acqua minerale? Ecco, l’inquinamento che non “inquina” vecchi rapporti d’amicizia.

  2. angelo umana ha detto:

    solo ancora una domanda: inclinare come incrinare?

Trackbacks/Pingbacks

  1. Se questo è Il Mottese « Indegno di nota - 26 Dicembre 2012

    […] fa scrissi un articolo sul periodico l’Alba che destò scandalo nel palazzo del potere ( http://www.lalba.info/2012/10/riflessioni-su-contiguita-ed-omissioni/). Parlavo di contiguità e omissione, due concetti presenti nella scena pubblica locale. La lettura […]

  2. “Terra mia” e un sistema di affari e collusione che comincia a crollare! | Periodico l'Alba - 4 Agosto 2014

    […] di quel sistema marcio. Un sistema, già evidente, che denunciai sulle pagine di questo giornale nel mese di ottobre del 2012. Adesso, ad indagini inoltrate, a scandalo scoppiato, si intravede un grosso carro aggirarsi per le […]

Lascia un commento

agata rizzo alba Anna Rita Fontana arte bellini belpasso biancavilla cannizzaro carlo caputo carmelo ciccia catania cinema collura Coro lirico siciliano daniela schillaci danilo festa discarica motta film giuseppe cantavenere iti cannizzaro l'alba l'Alba ArteCulturaSocietà l'alba periodico laura cavallaro laura timpanaro libro mario incudine matteo collura misterbianco mostra motta sant'anastasia nino di guardo no discarica norma viscusi paternò patrona pdf pino pesce rosa balistreri scuola SI.RO spettacolo taormina teatro Teatro Massimo Bellini di Catania

Bacheca Periodico – Ultime Edizioni