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Dall’Africa e dal Medio Oriente verso l’Europa

Mer, Set 30, 2015

Attualità, Informazione

Si spengono le ondate emotive; perdura un’immane tragedia umana!


Non riusciamo a trattenere un grido di dolore ed indignazione per l’incapacità dell’Europa di far fronte a questa tragedia umana.
La più grande, dopo la fuga dal nazifascismo dell’ultima guerra mondiale. Con i suoi 50 milioni di persone tra profughi, richiedenti asilo, rifugiati, la si può definire la maggiore crisi dalla nascita della UE. La lista delle nefandezze che i TG mostrano, supera la fantasia di qualsiasi prolifico scrittore dell’orrore… esseri trattati peggio delle bestie!!! Brevissima è stata l’onda emotiva provocata dal piccolo Aylan, profugo siriano di 3 anni riverso senza vita sulla spiaggia. All’iniziale gara di solidarietà, sono seguiti i distinguo dei vari Paesi della UE che in seguito all’apertura di Angela Merkel, si offrivano, ad accogliere quote di migranti. Salvo assistere all’immediata marcia indietro della stessa cancelliera fino alla definitiva chiusura delle frontiere ungheresi con muro e filo spinato, al rifiuto di ogni tipo di accoglienza da parte dei Paesi dell’Est. Fallimentare è stata la riunione del 14 settembre dei ministri dell’interno UE. La tragedia in cifre da aggiornare in tempo reale: circa 3 milioni di profughi in fuga dalla Siria, Paese del più violento conflitto al mondo; in Europa dal 2013 il numero dei migranti forzati si è incrementato di oltre sei milioni; nel Mediterraneo ci sono stati oltre 2.000 morti nel 2015, 3.419 nel 2014, secondo i dati del CIR, il Consiglio Italiano per i Rifugiati. Il Mediterraneo, da culla della cultura si è trasformato in cimitero dei migranti. Parlare di accoglienza, di solidarietà, di integrazione, di estensione delle tutele ai migranti e profughi, per garantire loro vita, lavoro e dignità, non è “buonismo”, ma profondo rispetto per ogni essere umano, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione, dall´orientamento sessuale, dal colore della pelle… È inaccettabile la distinzione tra categorie di profughi, migranti ambientali, migranti economici… si tratta di PERSONE e basta!

Gente che fugge dalla distruzione e dalla fame causata dal cambio climatico, ha forse meno diritti di chi fugge dalle guerre? Ma chi ha provocato i disastri ambientali ed il cambio climatico se non le multinazionali che devastano il Pianeta per trarne profitto? Gli Stati della UE che dovrebbero accogliere i profughi, sono i responsabili della tragedia umana ed ambientale attuale. “Lo straniero”, definito “sacro” in un pregevole numero dei quaderni di Pubblic/azione, contribuisce al Pil in Italia per oltre 123 MLR di Euro. Si tratta di una percentuale tra il 9 ed il 12%, negli ultimi due anni. La nostra popolazione invecchia e nascono sempre meno bambini. L’Italia, senza gli immigrati, secondo dati ISTAT di giugno 2015, è a crescita zero, così come la Spagna ed il resto dell’Europa. L’immigrato costituisce un’opportunità, una ricchezza economica che, con il suo lavoro, contribuirà ad incrementare le casse della previdenza ed a pagare le pensioni agli italiani. Proposte concrete per fronteggiare l’attuale situazione, sono contenute in un appello firmato da Barbara Spinelli, Guido Viale e Daniela Padoan del 23 luglio 2014. Ne estrapoliamo alcune: Garantire il “diritto” di fuga, fermare i respingimenti, predisporre corridoi umanitari, politiche europee comuni, assicurare la libertà di movimento, tutelare i minori non accompagnati, promuovere lo ius soli, e, soprattutto, attuare i trattati esistenti. Infatti: «…il Trattato sul Funzionamento dell’Unione prevede una responsabilità diretta in materia di gestione integrata delle frontiere (art. 77), di gestione di tutte le fasi del processo migratorio (art. 79), di accoglienza delle persone (art. 78) e di condivisione degli oneri, non solo finanziari, tra tutti i paesi membri (art. 80)». Si tratta di norme che, a cinque anni dall’entrata in vigore, hanno trovato solo una parziale traduzione legislativa. La crescente emergenza che si aggrava di ora in ora, esige nuove urgenti iniziative che si sviluppino su due fronti. Il PRIMO rivolto all’interno della UE che deve promuovere una cittadinanza europea per chi vuole restare. Il SECONDO, verso i Paesi di fuga. Occorre agire sulle cause che producono l’esodo. Gli Stati di accoglienza UE, sono i maggiori fornitori di armi ai Paesi di provenienza dei profughi: Germania, Italia, Spagna, Regno Unito, Svezia, Francia, Paesi Bassi. Basterebbe che fermassero le esportazioni per risolvere la tragedia delle guerre, l’espandersi del terrorismo, con tutto ciò che ne consegue. I Paesi occidentali sono anche i principali responsabili dei disastri ambientali a livello globale. Babagana Ahmadu, commissario per lo Sviluppo Agricolo dell’Unione Africana, afferma che: «I cambiamenti climatici stanno compromettendo in maniera sempre più grave risorse idriche, agricoltura, sanità, ma anche ecosistemi e biodiversità…». Secondo il rapporto presentato dal commissario dell’Unione Africana, oltre 50.000 tonnellate di rifiuti tossici si trovano in Africa. Si aggiunga a ciò il dissennato sfruttamento del sottosuolo. Ad esempio, l´estrazione del Coltan, il preziosissimo minerale indispensabile per tutti gli apparecchi HI TEC e telefonia mobile il cui ricavato, piuttosto che ricadere a beneficio della popolazione, serve alle multinazionali per finanziare guerre per il controllo del territorio.

Ne consegue che le soluzioni sarebbero assai semplici se gli Stati occidentali e le multinazionali avessero la volontà di risolvere il problema. Piuttosto che chiudere le frontiere in Europa, a chi arriva espunto dalla propria terra, bisognerebbe creare le condizioni di Pace e sviluppo nei Paesi d’origine del Medio Oriente e dell’Africa dove: «Un quadrato di 165 Km di lato nel deserto del Sahara riceve ogni anno dal sole una quantità di energia pari a quella consumata nello stesso periodo in tutto il mondo», secondo l’affermazione del premio Nobel Carlo Rubbia. L’Africa diventerebbe il maggior produttore di energia rinnovabile al mondo! Altro che energie fossili!!! Gli strumenti per vincere la sfida della Pace e della povertà ci sono e sono tanti. La marcia multitudinaria dell’11 settembre scorso in 60 città italiane, immediatamente emulata in tantissimi Paesi della UE, dimostra che noi, cittadini europei, vogliamo una nuova Europa, un nuovo mondo. Accogliamo ed integriamo chi viene da noi, ma per chi resta nel proprio Paese, abbia la possibilità di non essere derubato e schiavizzato a casa propria, come vergognosamente, l’Occidente continua a fare.

Giusy Clarke Vanadia

Redazione l’Alba

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2 Resposte a “Dall’Africa e dal Medio Oriente verso l’Europa”

  1. Giusy Clarke Vanadia ha detto:

    Grazie al Prof. PESCE ed alla redazione per la pubblicazione di questo mio piccolo contributo al dibattito sulla tragedia in atto che si aggrava di ora in ora e di cui il mondo é drammaticamente testimone, in diretta

    • Pino Pesce ha detto:

      Grazie a lei, Gentilissima Giusy Clarke Vanadia, per aver proposto a “l’Alba” un interessante e attuale articolo che dovrebbe far riflettere tanto!

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