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Bosso e Biondini al teatro “Musco” di Gravina di Catania

Mer, Dic 2, 2015

Spettacolo

Due musicisti di grande talento apprezzati a livello internazionale

Lusinghiero successo di pubblico e di critica per il concerto di Fabrizio Bosso e Luciano Biondini al teatro Musco di Gravina di Catania. Un sodalizio nato nel 2010 che vede uniti due musicisti di grande talento ed apprezzati a livello nazionale ed internazionale. L’evento s’inserisce nell’ambito della Rassegna “Classica internazionale”, promossa dall’associazione “Mondomusica” con la direzione artistica della pianista Giulia Ganci e il patrocinio del Comune di Gravina di Catania. Giunta alla XII edizione la rassegna, aperta ufficialmente il 20 novembre con il grandioso pianista classico  Garvilov, con quindici concerti di grande spessore, dimostra che si è consolidata una tradizione di cultura e di gusto verso un programma alternativo alla musica più commerciale. Ne è diretta conseguenza  l’accoglienza calorosa ed attenta di un’utenza già abituata ad un alto livello, quella dello scorso 22 novembre che vede calcare il palco gravinese dal duo Fabrizio Bosso e Luciano Biondini. Tromba e fisarmonica per un ensemble le cui suggestioni sono ancora vive e percepibili. Anche alla fine del concerto, la musica resta, incastonata dentro. È quella ricchezza regalata all’anima dalla bravura, dallo studio e dalla passione che rende dignità a note, accordi, arrangiamenti e partiture. Un’atmosfera quasi magica che trasporta chi ascolta in un mare scevro di finitudine. Non c’è una scaletta precisa, come spesso ordina il jazz per permettere di essere alla spontaneità alla complicità che a ogni istante si crea tra i musicisti. Nasce così un eufonico connubio di “composizioni originali” e, a dispetto di ogni previsione, l’improvvisazione è sempre maestra. Tutte le emozioni concentrate nell’intensità artistica del duo: gioia, melanconia, forza nei pezzi eseguiti. Bellezza melodica da African friends(Bosso), nostalgie dai toni popolareggianti da Fuori Le Mura(Biondini). Immancabile lo standard americano, con The shadow of your smile, il particolare omaggio al neorealismo italiano (con Il gattopardo di Nino Rota) e l’incanto della Ninna nanna di Brahms. Un percorso variegato e coinvolgente dov’è bandita la banalità, in un incedere di ricchezza timbrica, di grande senisbilità armonico-melodica e di quel donarsi al pubblico attraverso gli strumenti che hanno reso unica questa serata.

M. Gabriella Puglisi

M.Gabriella Puglisi

Dottore di ricerca in “Modelli di Formazione. Analisi Teorica e comparazione”. Laureata in Scienze politiche ha collaborato con diverse testate locali. Ama la lettura, la musica e il balletto; la notte e il mare. Non le piace la mancanza di autocritica.

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