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Paternò, dalla Domenica delle palme alla Domenica di Resurrezione

Mar, Mar 22, 2016

Cultura&Società, Eventi

“Pascha”, evento-appuntamento che unisce arte e devozione arricchendone i momenti liturgici

Da tre anni a questa parte la Pasqua a Paternò si propone come connubio artistico-religioso con Pascha, l’evento, diventato ormai un appuntamento atteso, che unisce arte e devozione, arricchendo i momenti liturgici della Pasqua paternese.

Pascha 2016 La via della Croce è un evento organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Paternò, Assessorato alla Cultura che, quest’anno, vede il coinvolgimento dell’Accademia delle Belle Arti di Catania e dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini con la direzione artistica del direttore dell’Accademia di Belle Arti Virgilio Piccari, coadiuvato dalla prof.ssa Daniela Costa e da Gianni Latino.

L’obiettivo primario di Pascha è quello di valorizzare il patrimonio artistico culturale della città, senza trascurare le tradizioni religiose proprie della Pasqua paternese. Tradizioni che affondano le radici in un passato antico, ricco di storia e di riti che si perpetuano negli anni.

I riti della Settimana Santa a Paternò iniziano liturgicamente con la Domenica delle Palme o più propriamente Domenica della Passione del Signore, con cui inizia l’annuale celebrazione della Settimana Santa, nella quale vengono ricordati e celebrati gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù.

La Domenica delle Palme, che ricorda l’“entrata trionfale” di Gesù a Gerusalemme, giunge quasi a conclusione del lungo periodo quaresimale, iniziato con il Mercoledì delle Ceneri e che per cinque liturgie domenicali, ha preparato la comunità dei cristiani, nella riflessione e penitenza, agli eventi della Settimana Santa. Davanti a tutte le chiese, già dalle prime ore del mattino, le infiocchettate bancarelle e i richiami dei venditori di palme e rametti d’ulivo donano all’atteso evento religioso una nota di folcloristico colore… Ma il clou delle celebrazioni pasquali restano sempre le processioni storiche del Venerdì dell’Addolorata e del Venerdì Santo.

E’ festa di popolo: una moltitudine di gente assiste alle manifestazioni della Settimana Santa a Paternò, alla folla di paternesi si aggiunge lo stuolo di forestieri accorsi per il fascino e la fama delle processioni.

Tutto segue un copione millenario: la processione del Venerdì dell’Addolorata inizia il suo percorso dalla bellissima chiesa barocca di “Santa Margherita” per poi sfociare, con grande effetto scenografico, in Piazza Indipendenza. Dall’antica piazza Canali, salotto di Paternò, la processione dell’Addolorata, prosegue, tra ali di devoti, per via Garibaldi e poi ecco piazza Quattrocanti,  dove  la Madonna viene accolta da un fiume di gente silente e compartecipe del dolore della Madre che cerca il Figlio. Dopo il Suo mesto peregrinare per le vie della città, la Madonna Addolorata trova ricovero presso la chiesetta di Cristo al Monte, splendido gioiello barocco, fino al venerdì successivo quando si ricongiungerà con il Figlio Morto nella chiesa Santa Maria dell’Alto. E l’angoscia della perdita, della morte e della separazione trova il suo culmine catartico nella processione del Venerdì  Santo che porta per le strade della Città l’effige del Cristo Morto. Già dal pomeriggio, il popolo dà la scalata al colle, per assistere alle sacre funzioni e alla processione più sentita e partecipata dalla Città che prende il via soltanto all’imbrunire.
Davanti la chiesa di Santa Maria dell’Alto, a’ Matrici, i due simulacri escono e sfilano per le vie della città. Anticamente, il Venerdì Santo, quando usciva la Madonna Addolorata dietro il Figlio Morto, dodici canonici scendevano in processione dalla Chiesa Madre con le cappe magne, mantelli di seta lunghi 6-8 metri, paramenti sacri color porpora o viola, con bordi di pelle di ermellino, che strisciavano e frusciavano per la scalinata settecentesca della Chiesa Matrice e per le vie. Ed era uno spettacolo assai suggestivo ed evocativo a vedersi. Come ha scritto lo scrittore Gesualdo Bufalino «A Pasqua ogni siciliano si sente non solo spettatore  ma attore, prima dolente, poi esultante, d’un mistero che è la sua stessa esistenza. »

E a questi millenari riti pasquali si ispirano gli eventi di Pascha 2016 che intendono commemorare la Passione Morte e Resurrezione di Gesù Cristo attraverso 15  postazioni, scelte per rappresentare le 15 Stazioni della Via Crucis. In ognuna di esse il visitatore vivrà l’esperienza sacra e nel contempo potrà ammirare un vero e proprio museo diffuso, costituito da opere realizzate, come già accennato, da artisti locali e dagli studenti dell’Accademia di  Belle Arti di Catania, accompagnati dalla musica dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini, che saranno presenti al Castello Normanno, all’ex convento di San Francesco alla Collina e al Pantheon.

Devozione, arte e cultura costituiscono quindi le basi portanti di Pascha che presenta un calendario di eventi ricco e diversificato., come sottolinea l’assessore alla cultura Valentina Campisano: «Tra i vari appuntamenti,  elemento di spicco per questa terza edizione di Pascha  sarà la mostra di artefatti comunicativi, realizzati dagli studenti del biennio di Graphic-design ed Editoria dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, in esposizione alla Galleria d’Arte Moderna dal 17 marzo al 16 aprile».  La mostra verrà edita in una pubblicazione ufficiale, curata dall’Accademia e finanziata dal Comune. «Insieme alla Pro Loco – continua Campisano – l’Assessorato alla Cultura ha lavorato per mesi, riuscendo a coinvolgere istituzioni di alto profilo, e dimostrando così un grande interesse per un evento che continua a suscitare ampi consensi»

«Le manifestazioni organizzate in occasione della Pasqua ci permettono di riscoprire le tradizioni religiose della nostra città, valorizzando nel contempo i suoi luoghi di interesse turistico e culturale – evidenzia il sindaco di Paternò, Mauro Mangano. L’edizione 2016 di Pascha acquisisce ancora più valore grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti e l’Istituto Bellini ed inoltre ci consente di dar vita a luoghi della città che, negli ultimi anni, abbiamo rivalutato e riscoperto, come la Galleria d’Arte Moderna».

Il presidente della Pro Loco, Salvina Sambataro, spiega che «molto si è riflettuto in merito alle modalità da adottare per trasmettere il tema di Pascha, attraverso un linguaggio il più possibile vicino a tutti, senza distinzioni di sorta; e la soluzione è stata il codice dell’arte. L’arte da sempre comunica – prosegue Sambataro –, è sempre moderna, immediata e affascinante. I visitatori, partendo dal centro storico, possono riscoprire la storia dei nostri luoghi, quindi la nostra storia, attraverso il percorso emozionale della Via della Croce».

Si ringraziano le seguenti associazioni: FIDAPA, Inner Wheel, AMMI, ANPAS, MISERICORDIA, Zonafranca, AVULSS, FIPSAS, Mamme in Comune. Si ringraziano i dipendenti del Comune di Paternò e i tutti i Sacerdoti delle Parrocchie della Città.

Agata Rizzo

Agata Rizzo

Insegnante di scuola dell’infanzia nel IV Circolo Didattico “Michelangelo Virgillito” di Paternò, II Collaboratore del Dirigente Scolastico e Responsabile della Scuola dell’infanzia.
Referente del progetto Pari Opportunità “Bambine e bambini, uguali…ma diversi”, da 10 anni coordina il giornalino scolastico “La Gazzetta RosAzzurra” sul tema delle pari opportunità e della genitorialità, diretto alle famiglie degli alunni. Negli anni ha collaborato con riviste del panorama pedagogico nazionale quali “Scuola Materna”-Ed. LA SCUOLA- e “Infanzia”-Alberto Perdisa Editore.
Nel 2006 è risultata II finalista con il progetto sulle Pari Opportunità “Bambine e bambini, uguali…ma diversi” al I Premio “Piccolo Plauto”, edito dalla Rivista Infanzia e dall’Università di Scienze dell’Educazione di Bologna.

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