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La cerimonia si è svolta nella chiesa “San Camillo dei Mercedari” di Catania

Nella splendida cornice della settecentesca chiesa di “San Camillo dei Mercedari”, sita nella Via Sacra di Catania, l’antica via Crociferi, già riconosciuta patrimonio Unesco, si è svolta la 16^ edizione del Premio Nazionale Essenza Donna, promosso dall’Accademia d’Arte Etrusca, presieduta dall’artista  Carmen Arena.

Il significato più profondo del premio, l’essenza, appunto, dell’esser donna oggi, non a caso organizzato l’8 marzo, “Giornata Internazionale della donna”, ha inteso premiare 12  professioniste che si sono distinte e impegnate nei più disparati campi della cultura e del sociale, come dichiara Carmen Arena, ideatrice del prestigioso riconoscimento: «Il Premio Nazionale “Essenza Donna”, ha per noi un significato molto particolare e importante. Questo evento culturale, con in programma la consegna delle artistiche statuette, è un riconoscimento alle donne, alla loro capacità, caparbietà e vitalità, e alla loro “battaglia” di ogni giorno, per portare avanti gli alti valori della vita».

Queste le 12 donne premiate: avv. Maria Francesca Camardi per l’avvocatura, d.ssa Giovanna Mammana per l’imprenditoria in campo farmaceutico ed ospedaliero, d.ssa Vincenza Speranza per la giustizia minorile e i servizi sociali, d.ssa Piera Bonaccorsi medico per le pari opportunità, avv. Angela Chimento per l’Osservatorio Naz. Diritto Famiglia, d.ssa Rossella Jannello per il giornalismo, prof.ssa Marinella Fiume docente e scrittrice, d.ssa Maria Clorinda Mazzarino per la medicina, d.ssa Daniela Calcamo per la musica, prof.ssa Cettina  Caliò per la poesia, d.ssa Valentina Tramontana per i servizi finanziari presso Prestiyou Catania e  d.ssa Agata Rizzo, editorialista scolastica.

Una targa alla memoria è andata alla prof.ssa Rosalia Spampinato Matarazzo, docente universitaria di storia economica, per le sue alte qualità umane, sempre spese nel sociale e, soprattutto, a favore dei più bisognosi.

Madrina della cerimonia è stata la dott.ssa Francesca Raciti, presidente del Consiglio Comunale di Catania.

L’evento culturale, condotto dal prof. Agostino Palmeri, presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania, è stato aperto dai saluti del rettore della chiesa “San Camillo”, canonico Gianni Romeo, dal presidente dell’Associazione Casa delle Mercede, barone Beniamino Corbera De Sorbera e dalla presidente dell’Accademia, Carmen Arena.

All’autorevole commissione, formata dalla docente in patologia generale Franca Stivala, dalla docente di conservatorio Vera Pulvirenti, dalla giornalista documentarista Jolanda Scelfo e dal giornalista e storico Antonino Blandini, il compito di presentare le singole premiate che sono state insignite con una pregevole statuetta, la pergamena del diploma  e tradizionali omaggi floreali …rigorosamente in giallo, come si conviene l’8 marzo!

I premi sono stati intercalati dalla splendida maestria della pianista Anna Maria Calì che ha eseguito brani di musica sacra con un omaggio anche ad Ennio Moricone, già premio Nobel per la musica.

All’evento erano presenti anche pittrici e poetesse: Maria Privitera, Giusy Zuccarello, Katia Marchese e Antonella Paparo.

La pittrice Carmen Arena, ottima padrona di casa, ha donato in beneficienza un suo quadro, una bellissima marina.

Agata Rizzo

Agata Rizzo

Insegnante di scuola dell’infanzia nel IV Circolo Didattico “Michelangelo Virgillito” di Paternò, II Collaboratore del Dirigente Scolastico e Responsabile della Scuola dell’infanzia.
Referente del progetto Pari Opportunità “Bambine e bambini, uguali…ma diversi”, da 10 anni coordina il giornalino scolastico “La Gazzetta RosAzzurra” sul tema delle pari opportunità e della genitorialità, diretto alle famiglie degli alunni. Negli anni ha collaborato con riviste del panorama pedagogico nazionale quali “Scuola Materna”-Ed. LA SCUOLA- e “Infanzia”-Alberto Perdisa Editore.
Nel 2006 è risultata II finalista con il progetto sulle Pari Opportunità “Bambine e bambini, uguali…ma diversi” al I Premio “Piccolo Plauto”, edito dalla Rivista Infanzia e dall’Università di Scienze dell’Educazione di Bologna.